Le due facce (e marce) di una stessa medaglia: il ‘vecchio’ club va al Consiglio di Stato a Ferragosto, il ‘nuovo’ sembra pronto a giocare domenica prossima… Corsi e ricorsi: si parla già di serie C in 3 anni ma non con quali fondi
TERAMO – In questa vicenda del Teramo c’è un piccolo paradosso, emblematico di quanta attenzione si voglia dare in queste ore al fenomeno calcio in città. Da un lato c’è una società, che definiremo ‘vecchia’ per comodità di riferimento temporale, quella cioè composta al 60% dei fratelli Ciaccia e al 40% di Iachini, e quella ‘nuova’, attribuibile all’industriale del Caffè Santos, Lorenzo Ponzuoli.
C’è in questa vicenda, chi va troppo piano e chi va troppo veloce. Da un lato la Ss Teramo Calcio che soltanto questa mattina ha depositato il ricorso al Consiglio di Stato, prendendosela comoda, contrariamente alla velocità con cui invece il Campobasso si è subito appellato contro la decisione del Tar Lazio (la stessa dei biancorossi), riuscendo ad ottenere sospensiva e fissazione dell’udienza al 25 agosto con relativo slittamento del calendario di Serie C.
Dall’altro ci sono i nuovi dirigenti che parlano e si fanno intervistare come fossero alla vigilia del fischio d’inizio della prima partita del Campionato Dilettanti, sia esso di Serie D o di Serie E (par dirla alla Ponzuoli…). I Ciaccia-Iachini e il gruppo Ponzuoli ci saranno se non ci saranno gli altri; o, meglio, Ponzuoli e ‘Città di Teramo’ potranno chiedere di giocare e avere speranza di una valutazione, da parte della Figc, del loro progetto sportivo, solo nel caso in cui il Consiglio di Stato scrivesse la parola no definitiva alla velleità della Ss Teramo calcio di restare in Serie C.
Certo, ognuno porta l’acqua al suo mulino e soprattutto per trovare adesioni al progetto e ossigeno per cominciare a respirare come tutti i neonati, la Ssd Città di Teramo deve muoversi anche nell’attesa del verdetto, ma è questa una fase in cui è forse meglio lavorare con cautela, evitando proclami e cifre, chè il popolo biancorosso è ‘satollo’ di impegni, promesse e conseguenti fregature. Un esempio: Ponzuoli ha parlato di Serie C al terzo anno… Iachini si lasciò scappare ‘voglio la serie B’ dopo qualche giorno dall’insediamento… frase per cui ha ‘pagato’ una buona parte delle pene dell’inferno che lo hanno condannato all’oblio.
Un passo alla volta e senza fretta. Riprendersi dallo stordimento di una Serie professionistica guadagnata sul campo e persa a tavolino (come nel 2015) non è sicuramente curabile con proclami di ritorno in C in tre anni, anche in questo caso fidando più sulla matematica che sulla cabala (che notoriamente è essa a incidere sul destino di un campionato di calcio). Altrimenti siamo daccapo. Piuttosto, avendo letto nel progetto riferimenti a cifre, del tipo 900.000 euro a stagione per tre anni o 3 milioni che siano, una domanda sorge spontanea: i soldi, altro ingrediente fondamentale per far… lievitare la pizza, chi li mette? I nomi e i cognomi che hanno finora composto la Ssd Città di Teramo?